Legge di Jakob: perché la familiarità è la chiave per il successo dell’UX

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legge di Jakob

Quante volte hai sentito dire “dobbiamo essere innovativi”, “dobbiamo distinguerci dalla massa”, “il nostro sito deve essere unico”? Probabilmente tante, troppe. Ma se ti dicessi che questo approccio potrebbe essere proprio ciò che sta allontanando i tuoi utenti?

La legge di Jakob, uno dei principi fondamentali dell’UX design, ci insegna esattamente il contrario: gli utenti passano la maggior parte del loro tempo su altri siti web. Questo significa che preferiscono che il tuo sito funzioni esattamente come tutti gli altri siti che già conoscono.

Sembra controintuitivo, vero? Eppure è una delle verità più solide nel campo dell’user experience.

Mi stai dicendo che devo copiare i miei competitor?

No, assolutamente. C’è una sostanziale differenza tra copiare ciecamente e sfruttare intelligentemente i pattern consolidati che gli utenti già conoscono e amano utilizzare. Pensa a quando entri in una nuova macchina: ti aspetti di trovare l’acceleratore a destra e il freno al centro, vero? Non sarebbe “innovativo” invertire la posizione dei pedali, sarebbe semplicemente pericoloso.

Lo stesso principio si applica al design delle interfacce digitali. Quando un utente arriva sul tuo sito web, porta con sé un bagaglio di esperienze e aspettative costruite navigando altri siti. Questo bagaglio forma quello che in UX design chiamiamo “modello mentale” dell’utente.

La legge di Jakob ci insegna a rispettare e sfruttare questi modelli mentali invece di combatterli. Non si tratta di rinunciare alla creatività o di diventare un clone dei competitor, ma di creare un’esperienza che risulti immediatamente familiare e intuitiva per i tuoi utenti.

legge di Jakob amazon

Prendiamo Amazon come esempio. Il colosso dell’e-commerce non ha inventato nulla di rivoluzionario nell’UI Design, anzi: utilizza pattern estremamente consolidati come il carrello in alto a destra, i filtri sulla sinistra, le recensioni sotto ai prodotti. Ma è proprio questa familiarità che rende l’esperienza d’acquisto così fluida ed efficace.

La vera innovazione non sta nel reinventare la ruota, ma nel perfezionare meccanismi che gli utenti già conoscono e apprezzano. Come dice Jakob Nielsen stesso: “La creatività è importante nel design, ma non per le interazioni di base che gli utenti hanno con migliaia di siti”.

La Legge di Jakob spiegata a mia nonna

“Nonna, sai perché ti trovi sempre bene quando vai al supermercato sotto casa?” La risposta è semplice: perché sai esattamente dove trovare quello che cerchi. La legge di Jakob funziona esattamente così nel mondo digitale.

Jakob Nielsen, uno dei padri fondatori dell’UX design, ha formulato questa legge dopo anni di ricerche sul comportamento degli utenti online. Il principio è sorprendentemente semplice: gli utenti sviluppano aspettative precise su come dovrebbero funzionare i siti web, basandosi sulle loro esperienze precedenti.

Pensa a quando apri un nuovo sito web. Ti aspetti di trovare:

  • Il logo in alto a sinistra (che ti riporta alla home)
  • Il menu di navigazione in alto
  • Un carrello (se è un e-commerce) in alto a destra
  • Un footer con i contatti in fondo alla pagina

Questo non è un caso: è il risultato di anni di evoluzione nell’UI design che ha portato a stabilire degli standard de facto.

Se stai progettando un nuovo sito web, prima di iniziare fai una ricerca sui principali competitor del tuo settore. Non per copiarli, ma per capire quali pattern di design si aspettano di trovare i tuoi utenti.

Quando l’originalità ti fa perdere clienti

Ho visto troppi progetti fallire per lo stesso motivo: il desiderio di essere “unici a tutti i costi”. Mi ricordo ancora quando un cliente insistette per posizionare il menu di navigazione sul lato destro del sito “perché nessun altro lo fa”. Indovina un po’? Il tasso di rimbalzo schizzò alle stelle.

La verità è che gli utenti non visitano il tuo sito per ammirare il design innovativo. Vengono per raggiungere un obiettivo specifico nel minor tempo possibile. Ogni volta che li costringi a fermarsi e pensare “come funziona questa cosa?”, stai mettendo a rischio la loro permanenza sul sito.

legge di Jakob snapchat

Snapchat è un esempio perfetto di come l’innovazione nell’UI possa essere un’arma a doppio taglio. Quando lanciò la sua interfaccia rivoluzionaria basata sui gesti, molti utenti faticarono ad adattarsi. La curva di apprendimento era troppo ripida. Il risultato? Una petizione con oltre un milione di firme per tornare alla vecchia interfaccia.

La lezione è chiara: la familiarità non è il nemico del buon design, è il suo migliore alleato. Come disse una volta Steve Krug nel suo celebre libro “Don’t Make Me Think”: “La tua prima priorità dovrebbe essere rendere ovvio ciò che è cliccabile”.

Come applicare la Legge di Jakob (senza sembrare un clone)

Ok, ora arriva la parte divertente: come possiamo sfruttare la legge di Jakob mantenendo una nostra identità distintiva? La risposta sta nel bilanciamento tra familiarità e innovazione.

Il segreto è questo: mantieni familiari gli elementi funzionali di base e innova negli aspetti secondari. È come una ricetta: gli ingredienti base devono esserci (e dove te li aspetti), ma puoi giocare con le spezie per creare il tuo sapore unico.

Ecco dove mantenere la familiarità:

  • La struttura di navigazione principale
  • Il posizionamento degli elementi critici (logo, menu, CTA principali)
  • I pattern di interazione fondamentali (come funziona il carrello in un e-commerce)
  • Le convenzioni di feedback (messaggi di errore, conferme)

Non toccare mai questi elementi a meno che tu non abbia dati concreti che dimostrino che un cambiamento porterebbe a un miglioramento significativo delle performance.

Ma dove puoi esprimere la tua creatività? Nel visual design! Colori, tipografia, illustrazioni, animazioni, microcopy: questi sono gli elementi che possono rendere unica la tua interfaccia senza compromettere l’usabilità.

legge di Jakob stripe

Prendiamo Stripe come esempio virtuoso. Il loro sito segue tutti i pattern consolidati dell’UX design, ma si distingue attraverso un uso magistrale di animazioni, gradienti e microinterazioni. Il risultato? Un’esperienza familiare ma memorabile.

legge di Jakob apple

Apple fa lo stesso: mantiene una struttura di navigazione classica ma la eleva attraverso un design minimalista e transizioni fluide. Gli utenti sanno sempre dove andare, ma si sentono parte di un’esperienza premium.

La legge di Jakob non è una gabbia creativa, è una base solida su cui costruire la tua unicità. Come mi piace dire ai miei clienti: “Prima fallo funzionare, poi fallo brillare”.

Prima di lanciare un nuovo design, fai un test molto semplice: chiedi a qualcuno che non ha mai visto il tuo sito di completare un’azione specifica senza istruzioni. Se esita anche solo per un secondo, probabilmente hai violato la legge di Jakob.

Gli errori più comuni quando si vuole strafare

Nel mio lavoro di consulente UX design, vedo continuamente gli stessi errori commessi in nome dell'”innovazione”. Lascia che ti racconti i più comuni, così potrai evitarli nel tuo prossimo progetto.

Il primo errore clamoroso è quello di nascondere il menu di navigazione dietro pattern non convenzionali. Mi è capitato di vedere siti dove dovevi hoverate su un punto microscopico per far apparire il menu, o peggio ancora, dovevi scrollare verso l’alto (!) per visualizzarlo. La legge di Jakob ci insegna che questo è un suicidio in termini di usabilità.

Se ti ritrovi a dover spiegare come navigare il tuo sito, hai già fallito. L’interfaccia dovrebbe essere autoesplicativa.

Il secondo errore fatale è inventare nuove icone per azioni comuni. Ho visto carrelli trasformati in sacchetti della spesa stilizzati, hamburger menu diventare origami astratti… Risultato? Utenti confusi che non riconoscono più le azioni base. La legge di Jakob è chiara su questo: usa icone standard per azioni standard.

Un terzo errore devastante è rivoluzionare i form di contatto o checkout. Ricordo un cliente che voleva trasformare il suo form di acquisto in un “viaggio interattivo”. Suonava fantastico in teoria, ma nella pratica il tasso di abbandono del carrello salì al 90%.

“Ma il mio settore è diverso” è la frase che sento più spesso quando sollevo questi problemi. La verità? La psicologia umana non cambia da un settore all’altro. Che tu venda scarpe o servizi finanziari, i tuoi utenti hanno gli stessi modelli mentali di base.

Mailchimp è un ottimo esempio di come fare le cose per bene. Nonostante il brand giocoso e informale, mantiene un’interfaccia utente estremamente convenzionale per tutte le azioni critiche. La loro creatività si esprime attraverso il tono di voce, le illustrazioni e le microinterazioni, non nella struttura base dell’interfaccia.

Prima di implementare qualsiasi elemento di design non convenzionale, chiediti: “Questo cambiamento aiuta veramente l’utente a raggiungere il suo obiettivo più velocemente?”

La legge di Jakob non è un limite alla creatività, è una garanzia di successo. Come in ogni arte, prima devi conoscere le regole per poterle infrangere consapevolmente.

La familiarità è il tuo migliore alleato

Siamo arrivati alla fine di questo viaggio attraverso la legge di Jakob, uno dei principi fondamentali dell’UX design che troppo spesso viene ignorato in nome di una malintesa innovazione.

Ricapitoliamo i punti chiave:

  • La familiarità vince sempre sull’originalità fine a se stessa
  • Gli utenti preferiscono siti che funzionano come quelli che già conoscono
  • L’innovazione va applicata agli elementi secondari, non alle funzionalità core
  • Il successo si misura in conversioni, non in premi di design

Ma ora viene la parte più importante: come mettere in pratica tutto questo nel tuo progetto?

Inizia facendo un audit del tuo sito attuale. Prendi nota di tutti gli elementi che si discostano dai pattern convenzionali e chiediti onestamente se stanno veramente aggiungendo valore all’esperienza utente.

Forse in questo momento ti stai chiedendo:

  • “Il mio sito rispetta davvero la legge di Jakob?”
  • “Come posso migliorare l’esperienza utente senza perdere identità?”
  • “Quali sono i pattern più efficaci per il mio settore specifico?”

Non devi affrontare queste sfide da solo.

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Gabriele Lakhal
Designer e Marketer
Sono cresciuto tra Milano e il Monferrato (Piemonte). Le cose che amo di più nel mio lavoro sono le arti grafiche, l’illusione attraverso il foto ritocco e le continue innovazioni in materia di grafica e fotografia, mentre nella vita amo viaggiare, incontrare nuove persone e culture. Da sempre una buona forchetta, mi entusiasmo ogni volta si parli di cibo, ristorazione, eventi e di viaggi.

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